La sordità rinogena è un disturbo dell’udito che merita di essere conosciuto, perché può colpire sia uomini che donne, indipendentemente dalla fascia di età.
Quando si parla di sordità rinogena si fa riferimento ad una tipologia di ipoacusia trasmissiva, ovvero ad una riduzione della capacità uditiva, dovuta in questo caso alla presenza di un processo flogistico.
La comparsa ed il perdurare del processo infiammatorio sono determinati da un fenomeno infettivo e infiammatorio detto otite siero mucosa. L’otite siero mucosa insorge come complicanza di una infiammazione della mucosa nasale e/o faringea, da cui deriva la definizione di sordità rinogena.
Come detto, questa patologia può colpire a tutte le fasce d’età ed interessare sia gli uomini che le donne. Bisogna comunque dire che da studi epidemiologici si è visto che l’incidenza maggiore si ha nelle fasce estreme, ovvero in età pediatrica e negli anziani.
La sordità rinogena è determinata da un accumulo di liquido a livello dell’orecchio medio. La causa di questo accumulo è la presenza del processo infiammatorio, che può determinare la comparsa di trasudato a causa di una vasodilatazione nella zona infiammata.
La presenza di liquido nell’orecchio medio comporta inevitabilmente una riduzione della capacità uditiva e da qui l’insorgenza della ipoacusia trasmissiva. Sebbene si parli di sordità rinogena, la capacità uditiva non deve necessariamente essere persa del tutto, ma nella maggior parte dei casi si osserva solo una sua riduzione
È importante anche conoscere le cause della sordità rinogena. Le cause scatenanti possono essere varie e la loro frequenza differisce in base alla fascia di età che viene presa in considerazione.
In età pediatrica, ad esempio, l’ipertrofia adenoidea e le allergie nasali sono le due cause principali. Nell’adulto si ha invece una situazione diversa, che vede la rinite, la sinusite e la faringite come principali cause. Un’altra causa abbastanza frequente nell’adulto è la presenza di una deviazione del setto nasale.
Vediamo ora come trattare la sordità rinogena. Sono disponibili diversi approcci, che mirano tutti a determinare un recupero della capacità uditiva e la scomparsa del liquido presente a livello dell’orecchio medio.
Si può innanzitutto pensare ad una cura termale, basata anche su delle apposite insufflazioni endotimpaniche che hanno dimostrato di essere efficaci nel determinare un miglioramento della condizione patologica.
Accanto alla terapia termale, si può pensare di sottoporsi ad una terapia farmacologica classica. Essa prevede l’impiego di antibiotici, decongestionanti nasali e mucolitici. L’azione combinata di questi farmaci dovrebbe portare sollievo e risolvere la problematica della sordità rinogena.
Nei casi più gravi il medico potrebbe indirizzare verso la terapia chirurgica, che viene però considerata l’ultima spiaggia, da valutare solo quando gli altri trattamenti non hanno riscosso successo.
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Bisogna cercare di intervenire il prima possibile, perché un intervento ritardato potrebbe determinare la comparsa di danni irreversibili. La sordità rinogena è una condizione che può essere curata, tornando ad avere la piena capacità acustica.
Quando si ritarda il trattamento si possono avere invece dei danni irreversibili. Nel bambino una capacità acustica alterata può comportare delle alterazioni nello sviluppo cognitivo ed in particolare delle alterazioni nell’apprendimento del linguaggio. Nell’adulto invece si può andare incontro ad una otite media catarrale e ad una timpanosclerosi irreversibile.
Non bisogna assolutamente sottovalutare la situazione, ma è consigliabile invece rivolgersi il prima possibile ad uno specialista del settore, per fare il punto della situazione e per iniziare eventualmente ad intervenire se necessario. Solo in questo modo sarà possibile curare la patologia e tornare ad avere la propria capacità uditiva di sempre, senza alcun tipo di alterazione qualitativa o quantitativa.